Ultimamente sto leggendo il libro di Naomi Klein, No-Logo, ne pubblico una pagina particolarmente critica sul mondo del marketing ma che ci porta a riflettere su quanto l'uso delle nuove tecnologie e delle tecniche di guerrilla possano diventare una vera e propria tortura per il cliente:
"...Pertanto, se i consumatori sono come scarafaggi, gli esperti di marketing devono escogitare continuamente nuove miscele per insetticidi di produzione industriale. E il marketing degli anni '90 ha concepito nuove tecniche di vendita intelligenti ed invasive per fare proprio questo. Alcune recenti trovate ne costituiscono un esempio: Calvin Klein ha appiccicato strisce del profumo CK Be sul retro delle buste dei concerti della ticketmaster; e in alcuni paesi si possono effettuare telefonate gratuite, con annunci pubblicitari che si inseriscono ogni tanto nella conversazione. Le idee sono moltissime e si estendono su superfici sempre più vaste e si insinuano nelle più piccole fessure: adesivi alla frutta che promuovono situation comedy della Abc, annunci pubblicitari della Levi's nelle lavanderie pubbliche, loghi aziendali sulle scatole di biscotti Girl Guide(...) La pubblicità ha fatto la sua comparsa anche sulle panchine dei parchi nazionali e sulle tessere delle biblioteche pubbliche. Nel dicembre 1998 la Nasa ha comunicato il progetto di ospitare annunci sulle stazioni spaziali. La minaccia della Pepsi di proiettare il suo logo sulla superfice lunare non si è ancora concretizzata..."
Il brano continua ancora con tante idee e proposte più o meno geniali. Da un punto di vista di Marketing credo però che ci si debba fermare a riflettere su come diventerebbe la vita del consumatore se tutte le aziende adottassero strategia di guerriglia per coinvolgerlo. Ma soprattutto è importante ricordarsi quanto sia labile la differenza tra un'idea veramente creativa ed una semplicemente cretina.
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