Da anni ormai si parla della possibilità di inviare spot pubblicitari via Sms ed ahimè qualcosa inizia già ad apparire sui nostri piccoli schermi.
Ma ci fa proprio piacere sentir vibrare le nostre tasche durante una riunione per scoprire solo un messaggio pubblicitario o ancora peggio uno spot elettorale?
Sono già molte le polemiche sulla legalità del mezzo ed altrettanti i metodi per estorcere il consenso di invio al cliente.
Gli interventi a favore di questo strumento sono molteplici, almento quanto le società che ne promuovono l'utilizzo. Certo un bacino di 58 milioni di schede nel nostro paese fa gola a molti. A questo si somma la possibilità di individuare a pieno il proprio target e "colpirlo" in maniera rapida ed economica. Si parla infatti di tecnologie in grado di inviare oltre 6000 sms al minuto.
I paesi del nord Europa, da sempre avanti nei servizi per telefonia mobile, hanno sviluppato una variante con l'advertising tramite bluetooth. In poche parole hanno sviluppato le possibilità della cartellonistica tradizionale permettendole di inviare messaggi pomozionali ai telefonini dei passanti tramite i dispositivi bluetooth, ormai di serie nella maggior parte degli apparecchi.
Ma facciamo un passo indietro verso il buon vecchio Nicholas Negroponte ed alle sue logiche di Push e Pull. In breve l'avvento delle nuove tecnologie ha girato il coltello della comunicazione dando al consumatore la possibilità di scegliere cosa vedere e quando. Il pubblico è stufo di messaggi invasivi, tanto da arrivare alla conclusione che il push ormai è morto, con buona pace dei venditori porta a porta.
Per concludere freniamo gli entusiasmi sull'argomento. Quanto i nostri target saranno contenti di sentir squillare il telefonino dieci volte al giorno per messaggi miei e della concorrenza? Di sicuro il nostro marchio verrà ricordato, ma con quali valori?
Ma ci fa proprio piacere sentir vibrare le nostre tasche durante una riunione per scoprire solo un messaggio pubblicitario o ancora peggio uno spot elettorale?
Sono già molte le polemiche sulla legalità del mezzo ed altrettanti i metodi per estorcere il consenso di invio al cliente.
Gli interventi a favore di questo strumento sono molteplici, almento quanto le società che ne promuovono l'utilizzo. Certo un bacino di 58 milioni di schede nel nostro paese fa gola a molti. A questo si somma la possibilità di individuare a pieno il proprio target e "colpirlo" in maniera rapida ed economica. Si parla infatti di tecnologie in grado di inviare oltre 6000 sms al minuto.
I paesi del nord Europa, da sempre avanti nei servizi per telefonia mobile, hanno sviluppato una variante con l'advertising tramite bluetooth. In poche parole hanno sviluppato le possibilità della cartellonistica tradizionale permettendole di inviare messaggi pomozionali ai telefonini dei passanti tramite i dispositivi bluetooth, ormai di serie nella maggior parte degli apparecchi.
Ma facciamo un passo indietro verso il buon vecchio Nicholas Negroponte ed alle sue logiche di Push e Pull. In breve l'avvento delle nuove tecnologie ha girato il coltello della comunicazione dando al consumatore la possibilità di scegliere cosa vedere e quando. Il pubblico è stufo di messaggi invasivi, tanto da arrivare alla conclusione che il push ormai è morto, con buona pace dei venditori porta a porta.
Per concludere freniamo gli entusiasmi sull'argomento. Quanto i nostri target saranno contenti di sentir squillare il telefonino dieci volte al giorno per messaggi miei e della concorrenza? Di sicuro il nostro marchio verrà ricordato, ma con quali valori?
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